mercoledì 1 luglio 2020

da "Ispirazioninfiera" #LostArt 11 - Il falò delle vanità 1497

Prosegue la pubblicazione in Blog della rubrica #LostArt ospitata anni fa da "Ispirazioninfiera" su Fb ...
foto dal web

#Ispirazioninfiera  #LostArt  11a puntata  - Il falò delle vanità , Firenze ( 7 febbraio 1497 )

Il più famoso falò delle vanità avvenne il 7 febbraio del 1497 quando in seguito alla cacciata dei Medici i seguaci del frate domenicano Girolamo Savonarola sequestrarono e bruciarono pubblicamente migliaia di oggetti nella città di Firenze, durante la festa di martedì grasso,
con incalcolabile danno per l'arte e la cultura fiorentina rinascimentale.

(Il frate determinò un profondo ripensamento della cultura precedente, riuscì a fomentare la sommossa che scacciò Piero il Fatuo restaurando la Repubblica fiorentina, nella cui organizzazione pare che Savonarola diede un contributo sostanziale. L'avversità di papa Alessandro VI e di altri stati italiani misero in crisi la popolarità del frate che, abbandonato dai suoi stessi concittadini, finì per essere scomunicato e poi condannato al rogo dopo un processo fortemente pilotato, subendo il supplizio in piazza della Signoria il 23 maggio 1498.)

L'obiettivo di questa furia distruttiva era l'eliminazione di qualsiasi oggetto considerato potenzialmente peccaminoso, oppure inducente allo sviluppo della vanità, includendo articoli voluttuari come specchi, cosmetici, vestiti lussuosi, ed anche strumenti musicali. Altri bersagli includevano libri "immorali", manoscritti contenenti canzoni "secolari" o "profane", e dipinti. Tra i vari oggetti distrutti in questa campagna vi furono alcuni dipinti originali che trattavano temi della mitologia classica, eseguiti da Sandro Botticelli, che egli stesso provvide a portare sul rogo.
 
Botticelli fu, insieme a molti altri artisti come Fra' Bartolomeo e il giovane Michelangelo Buonarroti, profondamente influenzato dal nuovo clima. Si infransero le sicurezze fornite dall'umanesimo quattrocentesco, a causa del nuovo e turbato clima politico e sociale.
Un accenno della perorazione del Botticelli alla causa savonaroliana si trova nella Cronaca di Simone Filipepi in cui l'artista è rappresentato in un dialogo in cui trova ingiusta la condanna del frate. Alcune tematiche del frate domenicano si trovano dopotutto in sue opere più tarde, come la “Natività mistica” e la “Crocifissione simbolica”.

Nell'ultima produzione si affacciò il dilemma nel contrasto tra il mondo della cultura umanistica, con le sue componenti cortesi e paganeggianti, e quello del rigore ascetico e riformatore di Savonarola, che portò l'artista a un ripensamento e a una crisi mistica che si legge anche nelle sue opere. I soggetti si fanno sempre più introspettivi, quasi esclusivamente religiosi, e le scene diventano più irreali, con la ripresa consapevole di arcaicismi quali il fondo oro o le proporzioni gerarchiche. In questa crisi però si trova anche il seme della rottura dell'ideale di razionalità geometrica del primo Rinascimento.
Il pittore ormai anziano e quasi inattivo trascorse gli ultimi anni di vita isolato e in povertà, morendo il 17 maggio 1510
(In foto: Bernardino da Siena organizza un falò delle vanità (1457- 1461),
Agostino di Duccio, Oratorio di San Bernardino, Perugia.)


 
da Pinterest
Buona giornata!!
A venerdi con Crea 5220 #Lyrics

 Davide

4 commenti:

  1. Cara Carmela, ma è proprio bellissimo.
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Grazie Tomaso! Sono temi che fanno riflettere chi è sensibile all'Arte. Un caro abbraccio a voi! Buona serata!
      Carmela e Davide

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  2. sempre molto interessanti ed istruttivi i vs post, complimenti
    domani c'è un post su okanimali che vi ricorderà un articolo, ma non dico di + x ora....ciao

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    1. Grazie cara Fiore! Sempre gentile ad avvisarci, passeremo certamente a leggere il post. Ciao! Buona serata a voi!
      Davide e Carmela

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