"Ognuno, per sua natura, è viandante, alla continua ricerca del proprio sé, alla continua ricerca della felicità ma, solo dei lampi fuggevoli, solo uno stormir di fronde ci sono concessi, e questi attimi di felicità si perdono nella nebbia dei giorni, si perdono nel vento degli anni."
(Emanuele Marcuccio, Pensieri minimi e massime, Photocity, 2012, afor.77, pag. 22)
WikiArt, Giocatori di scacchi, Marcel Duchamp, 1911 |
Inoltre vorrei condividere con voi una serie di 10 post, credo mensili, (da settembre a giugno 2021) nei quali un'aneddoto scacchistico introdurrà una partita riproposta mossa dopo mossa, giocata dal campione protagonista del post. Seguirà, con buon stacco, una mia "partitella" giocata di recente contro motori scacchistici (Stockfish o Chess Titan :)) al più alto livello consentito dalle mie attuali conoscenze amatoriali nelle "64 case."
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Il post, completo di foto e notazione algebrica delle mosse partita, sarà così un piccolo cammeo sul mondo vario e affascinante degli scacchi, abbracciando Arte e curiosità.
Ho riflettuto da tempo sul nome da attribuire a questa serie di post, molti fattori hanno influito sulla scelta. Data la mia visione autodidatta ed estremamente dilettantistica degli scacchi. L'attesa infinita del raggiungimento di uno status che permetta una ottimale giocabilità in partita e nei tornei, mi offre un parallelismo ideale con la pièce teatrale di S.Beckett "Waiting for Godot", dove l'attesa, anch'essa infinita dei due protagonisti Didi e Gogo, fa ben capire l'ardua impresa che si prospetta. L'albero in questo caso è una metafora della radice da cui derivano le varianti di gioco.
"L'idea dell'attesa è quella intorno a cui ruota anche l'analisi compiuta da Annamaria Cascetta nel suo Studio sulla drammaturgia di Beckett: "Quel che si deve fare è "passer le temps": l'espressione, ripetuta più volte, assume il rilievo di una chiave: passare il tempo, ma anche protendersi oltre il tempo."
Alla irreale figura di Godot, accosto invece la driade Caissa (protrettrice degli scacchi) a cui affido simbolicamente la volontà di riuscire nel gioco.
Caissa, Domenico M. Fratto 1669-1763 |
Ne riporto alcune frasi significative del testo inglese originale:
" Nessuna mano mortale ha escogitato il meraviglioso gioco, [gli scacchi] dagli dèi inventato e dagli dèi derivato;"
Raccontò il fascino di Caissa, il suo fuoco acceso,
Il consiglio della naiade e il suo caloroso desiderio.
"Sii rapido", ha aggiunto, "dai aiuto alla mia passione;
"Un dio chiede."[Marte] Parlava e Sport obbedì.
Ha incorniciato una tavoletta di stampo celeste,
Intarsiato con quadrati d'argento e d'oro;
Allora di due metalli formò la banda guerriera,
Quella qui compatta in segno di resistenza alla battaglia;
Ha insegnato le regole che guidano il gioco pensieroso,
E lo chiamò Cassa dal nome della driade:
(Da dove i figli di Albione, che la maggior parte delle sue lodi confessano,
Approvato il gioco, e riflettendo chiamano Scacchi.)